L’uso quotidiano di pc, tablet, cellulare e TV espone la pelle del nostro viso alla cosidetta “luce blu” emessa da questi dispositivi.

La luce blu è una componente naturale della radiazione solare, fa parte della luce visibile e arriva a noi in maniera costante ma relativamente debole, senza creare sulla nostra pelle gravi danni.
La luce blu artificiale, conosciuta anche con l’acronimo di HEV (High Energy Visible) è molto più dannosa per il nostro organismo. Essa non solo altera i cicli circadiani di sonno-veglia e risulta nociva per la retina, ma danneggia anche la pelle del viso provocando macchie, rughe e invecchiamento cutaneo fenomeno chiamato “digital aging”. 

Penetrando attraverso gli strati cutanei la luce blu causa deterioramento delle fibre di collagene ed elastina e la formazione di radicali liberi che intaccano le strutture cellulari; tutto questo porta a un invecchiamento precoce della pelle che si manifesta con ruhe, macchie, cedimenti cutanei e disidratazione. 

Il “digital aging” è chiamato il “male del ventunesimo secolo”. 
L’utilizzo sempre maggiore e sempre più prolungato di device ci rende sempre più vulnerabili a questa problematica. Se prima del 2020 il problema iniziava a destare qualche preoccupazione, con l’avvento della pandemia e del lockdown (lo smartworking, l’uso di cellulari che sopperisce alla mancanza di vita sociale ecc) il problema è aumentato esponenzialmente.

Cosa fare allora per prevenire o ridurre il digital aging?
Sicuramente diminuire il tempo di utilizzo di device potrebbe esser un buon punto di partenza; poichè però la vita lavorativa e sociale ci porta all’uso costante di questi dispositivi, è bene inserire nella dieta frutta e verdura che apportano naturalmente antiossidanti e vitamine e mantengono una buona idratazione della pelle. Anche l’uso di integratori (da intendersi come supporto alla dieta quotidina) quali fonti di antiossidanti rappresenta un buon aiuto.
C’è chi propone l’uso di crème solari per proteggere la pelle dalla luce blu, ma non tutti i solari riescono a creare uno schermo verso questa parte dello spettro.

Un importante aiuto ci viene offerto inoltre da alcune piante, tra cui ha un posto di spicco il Verbasco.
Il Verbasco è un fiore giallo che cresce in area Mediterranea ed è studiato per le sue proprietà luminescenti: sfruttando il fenomeno fisico della luminescenza riesce ad assorbire le radiazioni UV ad alta energia (che creano stress ossidativo e danni al collagene) riemettendole sotto forma di fotoni con energia inferiore.
Sono stati effettuati test su cheratinociti (cellule del derma) che dimostrano come I prinicipi attivi contenuti nel Verbasco riducano le specie radicaliche dovute ai raggi UV e quindi limitano i danni da stress foto-ossidativo. 
In vivo inoltre è stata evidenziata una luminosità cutanea rispetto a pelli non trattate con tale prodotto.

In Calipsolab non solo abbiamo a cuore la salute della pelle, ma siamo sempre al passo coi tempi. 
Per questo abbiamo formulato e creato una crema viso a base di verbasco, per donare nuova luminosità alla pelle e per limitare i danni da digital aging.
Presto potrete trovarla nel nostro shop!