Da tempo su molte pagine web dedicate alla cosmetica e sui social si fa un gran parlare dei conservanti, una vera e propria “caccia alle streghe”, all’ingrediente pericoloso, spesso puntando il dito senza un fondamento scientifico.
I cosmetici per poter mantenere le loro attività e rimanere integri nel tempo hanno bisogno di un buon sistema conservante. Il cosmetico infatti in tutto l’arco della sua vita viene a contatto spesso con batteri, muffe e funghi derivanti dall’ambiente esterno o dal consumatore stesso che durante l’uso può contaminarlo; non dimentichiamo che anche la pelle su cui viene applicato il cosmetico non è sterile e i batteri possono proliferare anche su di essa.
Tutti i conservanti utilizzati in una formulazione cosmetica sono autorizzati e sono dichiarati sicuri dal ministero e dal comitato scientifico.
I conservanti sono diversi, di varia natura e con finalità di uso differenti; ogni conservante viene utilizzato entro una concentrazione massima dichiarata sicura per la salute. Alcuni possono essere di derivazione sintetica e altri naturale.
Alcune sostanze (grazie alla loro natura e attitudine a inibire la proliferazione dei microrganismi) come olii essenziali, antiossidanti (come ad esempio il tocoferolo) o chelanti possono fungere da conservanti, anche se non classificati come tali e aiutano a migliorare l’azione dei conservanti stessi.
Ultimamente si è puntato il dito contro i parabeni.
Questa è una classe costituita da più sostanze e tra le più comuni abbiamo il methyl-paraben, propyl-paraben, ethyl-paraben e il butyl-paraben. Pensate che questi conservanti non sono utilizzati solo in cosmetica, ma anche nell’industria alimentare, meglio conosciuti con le sigle E 218, E217, E 214 ecc.
Pensate inoltre che il methyl-paraben si trova anche in natura in alcuni frutti come il mirtillo; allora perchè gridare allo scandalo quando questa sostanza si trova nei cosmetici?
Tutto sta nel corretto e giusto impiego e nella dose usata dal formulatore: vi sono tabelle a cui attenersi e concentrazioni da non superare.
I cosmetici devono superare diversi test di sicurezza prima di esser messi in commercio, nessun formulatore gioca con la salute del consumatore finale!
Perchè alle volte si scelgono i parabeni al posto di altri conservanti?
I parabeni, a differenza di altri conservanti, hanno uno spettro d’azione molto ampio verso diversi microrganismi, impedendone la proliferazione e la successiva contaminazione del prodotto, garantendo quindi un più lungo periodo dopo l’apertura (PAO).
Inoltre funzionano in un ampio intervallo di PH, mentre l’azione di altri conservanti può esser inibita da range di PH più ristretti (ad esempio il sodio benzoato svolge un’azione migliore a PH acido inferiore a 4 e il potassio sorbato, che in natura si trova nei frutti della famiglia delle Rosacee, funziona meglio a PH acido ineriore a 6,5).
Seguiranno altri articoli in merito a questo tema, perchè la famiglia dei conservanti è davvero vasta.
Fidatevi di chi vi propone un cosmetico e di ciò che vi è al suo interno, senza lanciarvi in dissertazioni simil scientifiche o seguendo la scia della moda del momento!